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Iceboy Violet
Iceboy Violet

La ricerca di Iceboy si focalizza sulla possibilità di una catarsi personale e collettiva: le sue performance emotive basate sulla voce utilizzano la fisicità come elemento di connessione, attingendo tanto dalla club music più ruvida e sperimentale, quanto alle sfumature delle astrazioni del pop, che distorce muovendosi tra rap e performance art. Resident Advisor ha definito la sua visione della musica rap straordinariamente individuale, vivida, avventurosa, fluida, intrisa di ansia e fragilità.

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Invernomuto
Invernomuto

Invernomuto è il nome sotto il quale Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) e Simone Trabucchi (Piacenza, 1982) collaborano dal 2003. Di base a Milano, sviluppano progetti di ricerca a lungo termine che si articolano nel tempo e nello spazio, generando cicli di lavoro interconnessi. A partire da una base teorica condivisa, Invernomuto pensa in maniera aperta e rizomatica, sviluppando diversi esiti che prendono la forma di immagini in movimento, suoni, azioni performative e progetti editoriali, all’interno di una pratica definita dall’uso - sia diffuso che puntuale - di diversi media. Entrambi portano avanti anche linee di ricerca individuali, attraverso i rispettivi progetti Palm Wine e STILL.

Mostre recenti includono ECHOES, Haus der Kunst, Monaco (2025); Panorama Monferrato, Castagnole (AT); Cabaret Voltaire, Zurigo (2024); Pinksummer, Genova (2023). Il loro lavoro è stato presentato in contesti internazionali come Bourse de Commerce, Parigi (2024); Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz; MACRO, Roma (2022); Liverpool Biennial 2021 (2021), Galleria Nazionale, Roma; 58ª Biennale di Venezia (2019); Tate, Londra; Manifesta 12, Palermo (2018).

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Isterika Istorika
Isterika Istorika

Isterika Istorika nasce nel 2020 come gruppo di lettura – dapprima online – e si identifica ora come piattaforma fisica di condivisione e lettura ad alta voce che si basa sulle pratiche femministe del pensare in collettivo e dello scambio orizzontale. Le tematiche principali su cui si concentrano le loro indagini sono quelle più prettamente vicine ai movimenti femministi intersezionali e al transfemminismo, quali abuso, violenza di genere, teoria queer, stigmatizzazione del corpo, antispecismo e relazione con il mondo più che umano, collettivismo, beni comuni, pratiche di decolonizzazione, abilismo, rilettura critica della storia e pratiche di resistenza, tra le altre. Per farlo si affidano alle possibilità immaginative e generative della fantascienza e della narrativa speculativo-distopica. È attraverso la lente della quasi-realtà che riescono ad esplorare loro stessɜ, trasportare i corpi altrove, trasformare i desideri e far emergere delle istanze politiche consapevoli.

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Jessika Khazrik
Jessika Khazrik

Astrofisica, iperborea e alchemica, la pratica musicale dal vivo di Jessika Khazrik è profondamente dedicata al conforto comunitario, alla trascendenza collettiva e alla guarigione transgenerazionale. Con trattamenti mercuriali della voce, della batteria e dello spazio che sfidano i generi, i suoi paesaggi sonori indagano intimamente le premesse ecologiche e tecno-politiche dei continui che abitiamo, co-creiamo o dimentichiamo. Concependo partiture da compendi trans-millenari di tecnologie di guarigione, spaziali e biosensoriali e detriti on-site/online, i suoi set dal vivo e ibridi sono profondamente informati da tradizioni di canto ancestrali - come lo sharakan armeno, il mawwal levantino e il radh iracheno, con un tocco di techno pittoresca e ritmi incalzanti e incomprensibili.

Khazrik è stata artist fellow presso Home Workspace Programme (2012-13), Digital Earth (2018-19), HfK Bremen (2020) e SHAPE Platform (2021-22) ed è attualmente fellow presso If I Can't Dance (2022-23) e Helmholtz Center (2022-23). In qualità di visiting faculty, ha insegnato musica elettronica basata sulla voce, performance e tecno-politica presso la HfK Bremen (DE, 2020), la FHNW Academy of Art and Design Basel (CH, 2021-22), l'Accademia di Belle Arti di Norimberga (DE, 2022-23) e ha tenuto conferenze come ospite a livello internazionale. Come tecnologa indipendente, ha lavorato sulla politica dell'IA e sui diritti digitali a livello internazionale ed è la fondatrice del gruppo di studio tecnologico READING COMPUTERS, della piattaforma web peer-to-peer e del gruppo di studio, strategia e solidarietà POST-CORONIALISM e della piattaforma di ricerca transclusiva online

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Justė Janulytė
Justė Janulytė

Justė Janulytė (Vilnius, 1982) scrive soprattutto per ensemble monocromatici (solo corde, solo viati o solo voci) ed esplora la percezione spazio-temporale in relazione alla musica attraverso la creazione di texture con molti livelli e metamorfosi estremamente graduali.

Le sue composizioni sono metafore sonore di idee ottiche in bilico tra l’estetica del minimalismo, dello spettralismo e dell’elettronica acustica. Ha collaborato con alcuni dei più importanti ensemble e solisti del mondo, tra cui Konzerthausorchester Berlin, WDR Sinfonieorchester Köln, Teatro La Fenice Symphony, BBC Symphony e Orchestra Nazionale del Galles tra gli altri.

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K-assandra
K-assandra

K-assandra è una creatura a due teste. È un laboratorio per la creazione di futuri, è uno spazio onirico. Nel 2020 ha pubblicato su NERO edizioni il primo episodio del suo podcast e nel 2023 è uscita la seconda stagione. K-assandra è un progetto audio-narrativo artistico e speculativo, che si occupa di antropologia medica, salute mentale, studi culturali e teoria critica.

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Kamal Aljafari
Kamal Aljafari

Kamal Aljafari (Ramallah, 1972) si è laureato all’Accademia di arti visive di Colonia. Il suo primo cortometraggio, Visit Iraq (2003), ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio del Sundance Documentary Fund. L’esordio al lungometraggio con The Roof (2006) è stato premiato all’Images Festival di Toronto e al FID di Marsiglia. Nel 2010 ha partecipato al Torino Film Festival con Port of Memory (2009). Negli ultimi anni ha realizzato Recollections (2015), It’s a Long Way from Amphioxus (2019), An Unusual Summer (2020), Paradiso, XXXI, 108 (2022) e il pluripremiato A Fidai Film (2023).

Foto di Francesc Melcion

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Karlfroye
Karlfroye

Karlfroye è una producer, artista e DJ del sud della Francia; crea brani e mix dalla vocazione fortemente narrativa che abitano un ambiente fantastico descritto dai suoni dell'hardcore e del reggaeton. Attraverso la sua musica che parla d'amore, Karlfroye propone una sorta di malinconia per un futuro post-internet, descrivendo la tragica storia di mondi al collasso.

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Keira Fox
Keira Fox

Keira Fox è un'artista londinese la cui pratica comprende performance, suono/vocalizzazione, installazione e coreografia. È la metà del duo New Noveta con cui si esibisce a livello internazionale dal 2012. Ha fatto parte del gruppo industrial noise/gabba Maria and the Mirrors (2009-2013) ed è tra le fondatrici del nuovo collettivo performativo TLC23 in collaborazione con l'artista scozzese Katie Shannon, incentrato sul tema della liberazione dal trauma e dalla mania, lavorando con il suono, l'installazione, la programmazione musicale e metodi di performance collaborativi.

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KimberlaID
KimberlaID

Kimberlaid è una DJ e producer di hybrid hardcore di base a Parigi. Nei crocevia che conducono al suo mondo sonoro, a seconda dei percorsi seguiti, si possono incontrare gabber, doomcore, speedhouse…

Photo credits: Ariane Kiks

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